Il mercato dell’arte italiano durante la Seconda guerra mondiale – acquirenti, commercianti e intermediari

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Centro Tedesco di Studi Ven...


Macro area
Arts, Recreation and Music


Category
Research Project


From October 01, 2018 to January 31, 2019


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Il mercato dell’arte italia... Institutions

Abstract

Sebbene negli ultimi anni il discorso del mercato e furto dell’arte dei nazionalsocialisti abbia guadagnato di trasparenza e frattanto esistano ampi – ma non conclusivi – trattati sugli avvenimenti in Francia, Olanda, Austria e Svizzera, l’Italia a tale riguardo fino ad oggi non ha ancora colto l’interesse della ricerca – probabilmente anche a causa del suo ruolo da alleato fino al 1943. Invece la ricerca di provenienza dovrebbe assolutamente portare l’attenzione verso l’Italia, anche se non tanto al riguardo delle attività sistematiche del furto delle opere d’arte, come sono accadute nei paesi sopra menzionati, quanto sull’aspetto delle correnti commerciali sul mercato dell’arte. Questo dimostrano paradigmaticamente le estrapolazioni degli acquisti di oggetti d’arte agli inizi degli anni ‘40, condotti nel 2007 da Malte König: Mentre nell’estate 1941 furono fatti degli acquisti di 13.200.00 Lire per il “Führermuseum” a Linz, anche Hermann Göring arricchì la sua collezione privata con l’arte italiana, dato che nel 1941 fece impacchettare nell’ambasciata tedesca a Roma i suo acquisti in ben trentatré casse per poi trasportali in un treno speciale verso nord.
Quantunque Rodolfo Siviero (1911-1983) nell’immediato dopoguerra avesse sensibilizzato il pubblico internazionale per questo discorso, non facendo solo ricordare le relazioni prospere tra i commercianti d’arte italiani e i nazionalsocialisti – „I più solenni antifascisti dell’antiquariato […] di colpo diventarono filo-tedeschi“–, ma annotando anche la conseguente intensa e spesso illegittima esportazione di beni culturali, più di un secolo dopo rimane ancora irrisolto, chi degli „svariati antiquari di Roma, Firenze, Genova, Venezia“ abbia venduto quali oggetti d’arte del “patrimonio culturale” italiano agli nazionalsocialisti e tramite quali meccanismi gli abbiano potuto esportare dal paese. Il progetto vuole perciò esaminare questa questione, partendo dall’analisi dei protagonisti chiave che furono coinvolti in questi avvenimenti.

Katharina Sophia Hüls, Storia dell'arte.

gabriella.traviglia@unive.it / info@venezia86.it