Centro Tedesco di Studi Ven...
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Arts, Recreation and Music
Category
Research Project
From January 01, 2017 to March 04, 2017
Lavoro a un film Institutions
Nell’epoca moderna si cita sempre l’animismo quando i fenomeni impossibili pretendono di essere configurati nella realtà e non sono classificabili in categorie quali quelle della “fede” o delle “illusioni”. Un esempio di tale irruzione nella realtà è “das Unheimliche” (“il perturbante”), come lo descrive Sigmund Freud: il ritorno di convinzioni animistiche che si palesano quando il mondo esterno ritorna a essere uno specchio dell’Io interiore, si risvegliano oggetti morti, è abolita la separazione tra mondo interno ed esterno, tra soggetti e oggetti.
Il motivo dell’Unheimliche non si limita al ricordo del fantastico o alle storie horror o di fantasmi, ma, al più tardi da Freud in poi, viene inteso anche in relazione ai temi classici dell’età moderna: alienazione, teorie estetiche dell’imitazione, ripetizione (Doppelgängertum, condizione di doppio) e domande sull’altro, … Jacques Derrida ha introdotto il concetto di Hauntology. Qui l’animismo diventa uno specchio, un orizzonte negativo dell’età moderna. Derrida sostiene che la nostra percezione del mondo è caratterizzata dal fantasma della volatilità di quello che un tempo veniva percepito come certo e dell’impossibilità di raggiungere nuovamente tale certezza.
Mentre Burke, che concepiva das Unheimliche come un elemento sovversivo del sublime (das Erhabene), si entusiasmava soprattutto davanti alle rovine, 200 anni più tardi de Quincey elaborò una disposizione spaziale dell’Unheimliche molto più complessa ? uno spazio di ripetizioni infinite. Il punto di partenza è il film A Venezia… un dicembre rosso shocking di Nicolas Roeg, tratto da una novella di Daphne du Maurier, in cui Venezia viene rappresentata come il perturbante luogo della ripetizione perpetua.
Cordula Ditz, Arti figurative